Cinema Santo Spirito


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DA GIOVEDI' 25
A LUNEDI' 29 APRILE

PRIMA VISIONE


LA MOGLIE DEL PRESIDENTE
Un film di Léa Domenach.
Con Catherine Deneuve, Denis Podalydès, Michel Vuillermoz, Laurent Stocker.
Genere: Drammatico.
Durata: 92 min.

TRAILER


GIOVEDI' ORE 18,00 - 21,00
VENERDI' ORE 21,00

SABATO ORE 21,00
DOMENICA ORE 18,00 - 21,00
LUNEDI' ORE 21,00


Un esordio divertente, con una grandiosa Catherine Deneuve nei panni di una donna che cerca l'emancipazione.
La moglie del Presidente, film che vede l'esordio alla regia di Léa Domenach. Il film è una divertente commedia di empowerment femminile, ispirata alle vicende di madame Bernadette Chirac la consorte dell'ex premier francese. Un ritratto irriverente e anticonformista che parla di una madre e moglie che imprigionata troppo a lungo nel suo ruolo, decide di prendere in mano il suo destino.
Bernadette si aspettava di ottenere finalmente il posto che meritava una volta arrivata all'Eliseo perché aveva sempre lavorato alle spalle del marito per eleggerlo presidente. Si è vendicata diventando una delle principali figure dei media.
La relazione privilegiata di Bernadette con Nicolas Sarkozy, detestato invece dal marito Jacques Chirac, è molto divertente.
Catherine Deneuve si muove con grande agio e divertimento nei panni di una donna che impara ad emanciparsi.


DA MERCOLEDI' 1
A LUNEDI' 6 MAGGIO

PRIMA VISIONE


C'ERA UNA VOLTA IN BHUTAN
Un film di Pawo Choyning Dorji.
Con Harry Einhorn, Tandin Wangchuk, Tandin Phubz, Pema Zangmo Sherpa.
Genere: Drammatico.
Durata: 107 min.

TRAILER


MERCOLEDI' ORE 18,00 - 21,00
GIOVEDI' CHIUSO
VENERDI' ORE 21,00

SABATO ORE 21,00
DOMENICA ORE 21,00
LUNEDI' ORE 21,00


Intelligente e sagace commedia socio-politica sugli equivoci e le transizioni di potere fresca vincitrice del premio speciale della giuria alla Festa del Cinema di Roma 2023.
Al suo secondo film Pawo Choyning Dorji affronta le tematiche legate al suo popolo con uno stile diverso rispetto a Lunana - Il villaggio alla fine del mondo.
Buthan 2006. Il re rinuncia a parte dei suoi poteri decidendo di indire per la prima volta elezioni democratiche. In un Paese in cui la comunicazione passa ancora attraverso la radio e i televisori con tubo catodico, funzionari statali vengono mandati nei villaggi per spiegare direttamente le dinamiche elettorali.
Per una volta la transizione da monarchia a democrazia avviene in modo pacifico, senza spargimenti di sangue. Anzi, con risate (cinematografiche) assolutamente spontanee.
Un popolo che, mentre il mondo entrava nella galassia digitale, sceglieva di non introdurre né i telefoni cellulari né internet per salvaguardare il proprio stile di vita potrebbe essere rappresentato con modalità quasi favolistiche, come il titolo italiano sembrerebbe suggerire. Non è quello che accade qui. Ci viene semmai chiesto di interrogarci, senza che nessuno pretenda di farci la morale, su scelte e valori molto differenti dai nostri.

RICORDIAMO GLI APPUNTAMENTI CON LA NOSTRA RASSEGNA MIGRANTES




MARTEDI' 7 MAGGIO ORE 21,00
ENTRATA LIBERA


TORI E LOKITA
Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Mbundu Joely, Pablo Schils, Alban Ukaj, Tijmen Govaerts.
Genere: Drammatico
Durata: 80 min.

TRAILER

INTRODUZIONE E APPROFONDIMENTO IN SALA A CURA DI ARIANNA PREVEDELLO SCRITTRICE E ANIMATRICE CULTURALE

I fratelli Dardenne raccontano una fratellanza apparentemente impossibile perché non dettata dal sangue ma dalla vicinanza affettiva e dal comune bisogno. La vicenda di questa sorella e fratello divenuti tali su un barcone o in un centro di prima accoglienza ma non autorizzati ad esserlo da un sistema che pretende di tutelarsi quando invece crea disadattamento e microcriminalità, diventa reale, per la legge del Belgio però devono poterlo dimostrare e, non riuscendovi, il lato peggiore della vita è in loro attesa.
Migliaia di ragazzini africani attraversano ogni anno da soli il Mediterraneo a bordo di barconi. Solitamente le loro vite diventano soltanto freddi numeri per statistiche alle quali ci siamo assuefatti. I fratelli belgi Luc e JeanPierre Dardenne danno nome a due di loro e li mettono nel titolo del loro dodicesimo lungometraggio, «Tori e Lokita», vincitore del Premio speciale del 75° anniversario al Festival di Cannes.


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